Immaginate di guardare un cielo invernale e di scorgere chiaramente all’orizzonte i contorni di alcuni alberi o di montagne coperte di neve, avvolte dalla foschia. Molto probabilmente si tratta di illusioni ottiche: miraggi che si possono verificare nell’Artico.
Il fenomeno ottico "Fata Morgana" sopra il lago Imandra
VK/Valerij DeminAnche se questo fenomeno naturale, chiamato in ottica “Fata Morgana”, è di solito associato ai deserti aridi, può verificarsi periodicamente anche sul Circolo Polare Artico. Accade infatti che durante l’inverno i residenti della città di Apatity, nella regione di Murmansk, scorgano dei paesaggi immaginari. E può capitare più di una volta nell’arco di qualche mese!
Il fenomeno ottico "Fata Morgana" sopra il lago Imandra
VK/Valerij Demin“Ciò è causato da più strati di temperature diverse che si formano nell'atmosfera - spiega Valerij Demin, ricercatore dell'Istituto geofisico polare -. Si crea un effetto lente che fa deviare i raggi di luce. Le immagini possono variare e possono essere anche capovolte”.
Il fenomeno ottico "Fata Morgana" sopra il lago Imandra
VK/Valerij DeminAd Apatity, miraggi artici di questo tipo si verificano di solito sopra il lago Imandra, fuori città. Il lago è circondato da colline, e in inverno l'aria fredda e densa si accumula sopra la superficie dell’acqua, agendo come una lente. Le immagini che si producono sono estremamente fantastiche, e allo stesso tempo molto realistiche.
Un miraggio vicino al business center nel quartiere Primorskij di San Pietroburgo
VK/Anton KubyshkinUn fenomeno simile talvolta si verifica anche nell’Estremo oriente russo.
I miraggi più impressionanti si formano sull'Oceano Artico, dove l'acqua - freddissima durante tutto l'anno - talvolta incontra l’aria mite proveniente dal continente che si “posa” sopra la superficie. Gli strati di temperature diverse non si mescolano, ed è proprio questo che dà origine all’eccezionale fenomeno ottico.
Una scena tratta dal film "Nova Zembla", 2011
Reinout Oerlemans/Eyeworks Film & TV DramaQuesto specifico fenomeno naturale prende il nome dall’arcipelago di Novaya Zemlya, dove è stato registrato per la prima volta alla fine del XVI secolo. Nel gennaio del 1597, l'equipaggio della nave dell’esploratore olandese William Barents vide il sole sorgere all'orizzonte… ma a gennaio, a quella latitudine, c’era ancora la notte polare, che finisce solo a febbraio o addirittura più avanti!
Un altro “sole” illusorio fu avvistato in questa stessa zona e nell’Artico anche da altri viaggiatori. La comunità scientifica ha riconosciuto l'esistenza di questa illusione ottica solo nel XX secolo: fino ad allora la falsa alba era stata attribuita alle allucinazioni dei marinai.
Oggi sappiamo che il miraggio è causato da una rifrazione straordinariamente forte della luce nell'atmosfera, che si verifica quando l'aria è stazionaria, con correnti di aria calda ad alta quota e di aria gelida sotto, ad esempio sopra la superficie del mare. Il sole illusorio appare come una striscia di luce che fa capolino oltre l'orizzonte, ed è molto simile a un'alba reale sopra l'oceano. L'effetto Novaya Zemlya è classificato come un cosiddetto “miraggio superiore”, che riflette oggetti situati a grande distanza dall'osservatore.
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Una scena tratta dal film "Sannikov Land", 1973
SputnikCapita che i miraggi “mostrino” non solo paesaggi, ma anche intere isole; per esempio, una mappa britannica del mondo pubblicata nel 1922 mostra una misteriosa isola fantasma nell'Oceano Artico, chiamata Terra di Sannikov. All'inizio del XIX secolo, l'esploratore russo Jakov Sannikov si trovava nelle vicinanze delle isole della Nuova Siberia (un arcipelago dell'artico russo) quando in lontananza, in direzione nord, vide una “terra estesa”: “alte montagne di roccia”, disse, sovrastano il mare.
La vera isola di Kotelny, da cui si vedeva l'isola fantasma
Vladimir Isachenkov/APInoltre, notò addirittura degli uccelli che volavano verso di essa e concluse che si trattava di un'isola con una temperatura mite. Successivamente gli scienziati organizzarono diverse spedizioni in quella zona ma non trovarono nulla, a parte il ghiaccio marino. Nel frattempo, molte persone erano arrivate a credere nell'esistenza della Terra di Sannikov. Durante una di queste spedizioni, nel 1973, venne addirittura girato un film di fantascienza sovietico con questo nome.
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